Crescendo la fame, e correndo dappertutto in Palermo i mendici, per satollarsi, destina in detta città dei deputati, per alloggiarli, e provvederli di tutto il bisognevole, per non farli perire, 577. Celebra l’anno 1748 un generale straordinario parlamento nella occorrenza della nascita del principe ereditario, in cui ottiene un sussidio di dugento mila scudi, ivi. Ripara alcuni disordini nati nel foro, ivi, e pubblica diverse prammatiche a questo oggetto, ivi. Standogli a cuore la vita de’ pargoletti, cui muore la madre, prima di darli alla luce, fa una prammatica intorno al parto cesareo, 578. Restringe lo eccessivo numero de’ familiari del tribunale del s. uffizio, e fa rivivere la famosa prammatica di Alfonso il Magnanimo, che viene detta la Catalana, 579. Assiste al discoprimento delle due statue di bronzo dei monarchi, Carlo III, e Maria Amalia, nella piazza del convento di s. Domenico, ivi. È confermato nel viceregnato di Sicilia, ivi. Celebra l’anno 1750 l’ordinario generale parlamento, ivi. Vuol portarsi a dimorare in Messina, e v’incontra dalla parte del senato, e del ministero, gravissime opposizioni; ma finalmente l’ottiene con certe condizione dalla corte, 580. Prima di partirsi dalla capitale, stabilisce la generale deputazione dei proietti, e fissa le leggi, con cui dee regolarsi, ivi. Parte a cavallo per terra, e visita molte città della Sicilia, prima di arrivare in Messina, 581. Fa risarcire le torri marittime per tener lontani i corsari, che tribolavano le nostre spiagge, e ne fa edificare una a Mascali, che prende il di lui cognome, 582. Arrivato in Messina vi pianta la tanto desiderata scala franca, e fa una società di negozianti per promuovere il commercio, nella quale entra ancora egli in parte per animare gli altri a concorrervi, ivi, e seg.
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