Lucchesi Palli Antonio, principe di Campofranco, eletto colonnello di cavalleria dal re Carlo III, 587. Compito il suo reggimento, entra alla testa del medesimo pubblicamente in Palermo, e si presenta al vicerè marchese Fogliani, 593. È destinato per uno dei ministri eletti per iscoprire le frodi, che si erano fatte nella monetazione delle oncie d’oro, 595.
      Luigi XIV, re Cristianissimo, invitato dai Messinesi ad impossessarsi della loro città, e del regno di Sicilia, accorda ai medesimi la sua protezione contra gli Spagnuoli, 396. Manda perciò poderosi soccorsi di soldatesche, e di viveri, ed è solennemente acclamato in quella città per monarca, 397. Mostra di poi di aver cambiato di sentimenti, 411, richiama il comandante Vivonne, che governa come vicerè tutte le città conquistate sopra gli Spagnuoli del nostro regno, e manda in di lui vece il duca della Fogliada con ordine espresso, se non potea insignorirsi di tutta la Sicilia, di abbandonare la città di Messina, e partirsi collo esercito, 412. Eccita nuova guerra colla Spagna, 423, e seg. Straordinaria maniera, con cui la fa, ivi, n. 1. Conchiude colla medesima una tregua di venti anni, 424, e fa di poi la pace, 436. Divide gli stati di Carlo II di Austria, re Cattolico, mentre ancor vivea, collegandosi colla Olanda, e colla Inghilterra, 438. Per la morte del principe Elettorale di Baviera, cui ne era stata assegnata una porzione, fa nuova divisione, 439. Morto il re Carlo II. resta in dubbio, se debba accettare il testamento da lui fatto a favore di suo nipote, il duca di Angiò, il quale, quantunque vantaggiosissimo alla sua famiglia, potea nondimeno apportare una funesta guerra; ma finalmente lo accetta, 442. Dà un passo falso, per cui ebbe a rovinare gli interessi del ridetto Filippo Borbone suo nipote, 447. È costretto dagli Inglesi ad umiliarsi, 467. Distacca con politica gli Inglesi dagli Olandesi, e si acquista il favore della regina Anna di Inghilterra, ivi, n. 4. Perde il suo primogenito il Delfino, ivi.