Majali Giuliano, monaco Benedittino, professo del monastero di s. Martino delle Scale di Palermo, vien mandato dal re Alfonso il Magnanimo in Tunisi, affine di ottenere la pace con quel Bey, 63. È rimandato nuovamente in quel regno l’anno 1444 per altri affari politici, dove si trattiene lungo tempo, 69. È spedito dal senato di Palermo, e dal parlamento in Napoli, come ambasciadore, per ottenere al popolo palermitano, che si era rivoltato l’anno 1450, un grazioso perdono dal ridetto re Alfonso, 75, e n. 4. Ritorna a Napoli come inviato del parlamento celebratosi l’anno 1451 in Palermo, 76. Nel nuovo parlamento che fu convocato l’anno 1456 ritorna ad essere eletto ambasciadore del medesimo allo stesso re Alfonso, 81.
      Malta vessata dai corsari, vi si edifica una fortezza, 43. Diviene un ricovero ai Mori una colla isola del Gozzo, se non sono guardate, 83. Rivoluzione dei cavalieri contro del gran maestro la Cassiere, 240, e seg. L’è vietato il commercio colla Sicilia, e perchè? 318. Vedi cavalieri gerosolimitani.
      Maltesi, arenano colle loro galee l’anno 1605 alla isola del Timbalo, 273, e sono liberati dalle galee siciliane, e dal galeone detto l’Arca di Noè, 274. Sono chiamati colla loro flotta a tenere lontani i corsari dai nostri mari, e presso Siracusa sono assaliti, e sconfitti, 304. Per qual ragione il re Cattolico Filippo IV fosse irritato contro i medesimi? 318, n. 4. Sono minacciati dal Turco l’anno 1644, e perchè? 329, n. 3. Sono liberati dal timore delle di lui armi, 330. Soffrono la peste l’anno 1676, ajuti loro dati, 450. Vedi cav. gerosolimitani.