Monarchia di Palermo tribunale. Riforma fatta nel medesimo dal re Cattolico Filippo II, 227, il quale ricerca dai suoi ministri in Sicilia nuovi lumi intorno ad esso tribunale, ivi. Congressi fattisi in Roma sotto il ponteficato di Gregorio XIII fra i ministri del papa, e quelli di Spagna, 241. Pretensioni dei curiali Romani, ivi, n. 4. Si sospendono i congressi per la morte del procuratore del re Cattolico, e si ripigliano allo arrivo del nuovo procuratore, 242. Il giudice di questo tribunale assolve i catapani di Lipari, ch’erano stati scomunicati dal loro vescovo Mr. Nicolò Tedeschi, e cita il di lui vicario a comparire in Palermo, 470. Fine di questa intrigata controversia, 527. Opinione dello autore di questa storia intorno alla detta quistione, ivi, nota 2.
      Moncada Antonio, conte di Adernò capitan generale nella Sicilia, 21.
      Moncada Francesco, principe di Paternò, viene eletto vicario generale del regno con piena facoltà contro di Giovan Giorgio Lancia ladro, che infestava la Sicilia, 258. Viene a capo di disfare la di lui numerosa compagnia, ivi.
      Moncada Giovanni, abbandona Bernardo Caprera, gran giustiziere, si unisce in Siracusa alla regina Bianca, e la libera dallo assedio, che le avea posto il detto gran giustiziere, 22.
      Moncada Giovanni, conte di Aitona, maestro giustiziere, è eletto presidente del regno 176. È confermato da Carlo V, ivi.
      Moncada Giovanni Tommaso, conte di Adernò, viene eletto presidente del regno di Sicilia, 98. Ne prende il possesso dopo la morte di Lupo Ximenes de Urrea, 105. Suo elogio, 106. È di nuovo promosso alla stessa presidenza, 109. Errori, ne’ quali sono caduti il Caruso, e lo Amico intorno a questo cavaliere, ivi, n. 5. Ritorna per la terza volta ad occupare la carica di presidente del regno, e provvede alla sicurezza della Sicilia, 113. Ottiene dal sacro consiglio il salario per questa carica, 114. Promuove la tregua colla reggenza di Tunisi, [LXXXXVI] ivi.