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      Finge di poi, che gli sia venuta la conferma nel viceregnato dai nuovi sovrani, 151. È assalito dai congiurati nel proprio palagio, ivi. Fugge perciò, s’imbarca, e vassene a Messina, ivi, e seg.; dove giunto fa le circolari per tutto il regno, ed accorda ai popoli la esenzione dai dazî, e dai donativi, 152. Riceve in quella città la vera cedola di conferma nel viceregnato, 153. Essendo Messina, e Tripoli assalite dalla carestia, fa armare delle barche per provvederli di grani, ivi. Accusato alla corte di Madrid è chiamato in Ispagna per discolparsi, ma trovato reo, non è più rimandato in Sicilia, 155. Ritratto poco onorevole, che fa il Giovio di questo vicerè, ivi, n. 6. Stante il suo valore, e la perizia nell’arte militare è poi destinato dal re Carlo alla impresa contro Algieri; ma una furiosa tempesta distrugge la di lui armata, 162. La disfatta flotta vien mandata in Sicilia per risarcirsi, e per guardare questa isola, e il regno di Napoli dalle incursioni dei barbari, ivi, nota 6, e seg. Si ferma molto tempo nel porto di Marsala, e poi parte per l’Affrica, e conquista la isola delle Gerbe, 163.
      [LXXXXVII] Moncayo Giovanni, viene spedito in Sicilia per richiamare il principe di Viano, ed è ivi lasciato vicerè, 86. Vieta agli Ebrei, che possano in avvenire vendere ai cristiani le carni, che si macellavano presso di loro, 87. Sotto il di lui governo accadde in Sicilia una funesta carestia, ivi. Morte di questo cavaliere, 88. Non fu egli vicerè di Sicilia se non una sola volta, 87.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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