Muratori Ludovico Antonio, autore degli annali d’Italia, sbaglia intorno al numero delle soldatesche, che seco recò in Sicilia il generale di Mercy, 503, nota 2. Suo errore intorno alla presa di Siracusa, 547, n. 1. Lode, ch’ei dà ai Siciliani per le provvidenze, che diedero l’anno 1743, nella occasione della peste di Messina, 569. Suoi sentimenti intorno ai liberi muratori, 581, nota 1.
      Mustafà, eletto comandante della armata musulmana del gran sultano, spedita l’anno 1564 contro la isola di Malta, 213. È costretto a levarne lo assedio, 215.
     
     
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      Napoli (di) Federico, paroco della Kalsa, in Palermo, fa dei maneggi presso i consoli delle arti, per ottenere, che ricorrono al re, e dimandino il ritorno in Palermo del vicerè marchese Fogliani, 647. Ordina Ferdinando III, che sia ammonito da monsignor Filangeri governante della città, ed arcivescovo affinchè più non s’ingerisca in cotali affari, e colla minaccia di gravi gastighi dalla parte del sovrano, se disubbidisce, 648.
      Napolitani sollevatisi contro la casa di Borbone sono dissipati, 445, n. 2. Inquietano con scorrerie i mari di Sicilia, 466.
      Naselli Baldassare, conte del Comiso, pretore della città di Palermo, è carcerato dal vicerè marchese di Vigliena nel castello di essa capitale, per essersi gagliardamente opposto al dazio, che il detto viceregnante volea mettere sopra le pandette, 280, n. 6. Ricreduto il mentovato vicerè del commesso errore, vuol scarcerarlo, ma egli ricusa costantemente questa grazia, sotto il pretesto, che attendea dalla corte di Madrid, cui avea fatto parte della sua carcerazione, le risposte, le quali di poi arrivarono a lui molto favorevoli, 281, nota 1.