Sua morte, 63.
Pietrasanta Egidio, principe di s. Pietro, è eletto presidente del regno, 616, n. 1. Arriva in Palermo, e prende possesso, ivi. Gli fu negato il soldo addetto a questa carica, ivi, n. 3. Celebra le nozze del re Ferdinando III con l’arciduchessa d’Austria Maria Carolina, ivi. Muore in mare, mentre viaggia per Napoli, e perciò il di lui cadavere è riportato in Palermo, è con solenni esequie seppellito nella chiesa di s. Oliva dei pp. di s. Francesco di Paola, 617.
Pignatelli Camillo, fu presidente del regno di Sicilia, 162.
Pignatelli Ettore, conte di Monteleone, luogotenente, e capitano generale del regno di Sicilia, 156. Venuto in Palermo annulla tutte le grazie accordate dal vicerè Ugo de Moncada, e quanto aveano fatto i due presidenti del regno, ch’erano stati eletti dalla nobiltà, ivi. Esilia in Napoli i due marchesi di Geraci, e di Licodia, fa carcerare venti dei principali rei, e accorda a tutti gli altri lo indulto, 157. È avvisato di una nuova cospirazione, a cui ripara sulle prime, 158. È assalito nel palagio di sua abitazione, detto l’Osteri, dai sollevati, senza essere oltraggiato, è mandato al palagio vecchio, dove al presente abitano i vicerè, 159. S’induce a stento a raccomandare al signore di Ciminna la tranquillità della capitale, 160, e per consiglio di questo cavaliere promette a’ congiurati di riformare il governo; preso poi dalla paura scappa da Palermo, e vassene a Messina, ivi. Ode in quella città sedato il tumulto della capitale, cerca non ostante [CV] soccorsi di truppe dal vicerè di Napoli, colle quali fa un giro per il regno, e gastiga in diverse città molti, che si erano sollevati, 161. Esercita indi lo stesso rigore in Palermo, ivi.
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