Torna a Messina, dove s’inferma, 163. È avvertito della ribellione dei fratelli Imperadore, 165. Si assicura dei congiurati, e li gastiga, ivi. È confermato nel viceregnato dell’isola, 166. Si ricovera in Milazzo per la peste, ed ivi riceve una nuova conferma nella stessa carica, ivi. Viene nella capitale, convoca il parlamento, ed è eletto da’ parlamentarî per ambasciadore alla corte di Madrid: lascia perciò per presidente del regno lo arcivescovo di Morreale, 167. Ottiene dal sovrano il titolo di duca, si ammala, ivi. Si guarisce, e celebra l’anno 1528 il generale ordinario parlamento in Palermo, 168. Va a Messina, dove riceve una nuova conferma, 169. Tiene nell’anno 1531 il generale ordinario parlamento, ivi. E nel seguente anno 1532 ne convoca un altro straordinario, 170. Ottiene un’altra proroga nel viceregnato, e nella città di Messina, dove si trovava l’anno 1534 celebra un’altro e straordinario parlamento, 171. Ritorna in Palermo, e ne convoca lo stesso anno un’altro straordinario, ivi. Muore, 172, e n. 2, carattere di questo vicerè, ivi.
Pignatelli Nicolò, duca di Monteleone, eletto vicerè per Carlo VI nelle città conquistate dagli Austriaci, 507. Prende possesso della carica in Messina, 508. Caduta in potere degli Austriaci tutta la Sicilia, si porta in Palermo, 514, dove annulla tutte le elezioni fatte dal re Cattolico Filippo V dopo che avea ceduto il regno, e tutte le vendite degli uffizî regî dopo la morte di Carlo II, ivi. Ingiustizia di questa ultima determinazione, ivi.
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