Pinto Emmanuele, gran maestro di Malta, ricusa per visitatore Mr. Francesco Testa spedito dal re Carlo III, 586. Udendo sequestrate le commende dei suoi cavalieri nelle due Sicilie, ordina il sequestro di quelle, che i sudditi del re Carlo godevano fuori del di lui regno, ivi, n. 3.
      Pio V romano pontefice promulga la bolla in Coena Domini, aggiungendovi molte novità, 222. Manda Paolo Odescalco per suo nunzio in Sicilia, 223. Spedisce a Madrid il cardinale Alessandrino, per darsi riparo agli abusi, che si erano introdotti nel tribunale della regia monarchia di Sicilia, 225. Ma non resta punto contento delle risoluzioni, che intorno a questo oggetto prese avea la corte di Madrid, 227.
      Pio principe, è mandato in Trapani, dove eravi qualche sospetto di ribellione, 466. Con quale stratagemma abbia disarmati gli abitanti? ivi.
      Piraterie fatte dalle navi reali di Napoli, e dalle galee di Malta nella carestia, che si soffrì in Sicilia l’anno 1763 pregiudizievoli al regno, 604.
      Pirri Rocco, suo errore cronologico intorno allo arrivo in Palermo del cardinal [CVI] Farnese, 222, n. 1. Interviene alla degradazione di Placido Sirletti, 347.
      Platamone Battista, cavaliere catanese, è eletto presidente del regno di Sicilia, 57. Studî, e meriti di questo cavaliere, ivi. Il serenissimo infante, Pietro, fratello del re Alfonso, lo elegge in compagnia di Ruggiero Paruta per vicerè, e luogotenente dal regno, 60.
      Platanella Gabriele, prete, parte da Palermo, e va a Marsiglia, dove s’infinge ambasciadore dei consoli di Palermo, per dar la Sicilia al re Cristianissimo, 347. È mandato in Roma, e nel viaggio rivela al marchese Mattei il segreto della sua commissione, 348. È da questi tradito, e presentato allo ambasciadore di Spagna, che ei crede di essere quel di Francia, da cui è rimandato in Sicilia, sotto il pretesto di promuovere la sollevazione, ma in sostanza per essere consegnato al cardinal Trivulzio, ivi.