Cagioni della rovina della sua azienda, 618, e nota 4. Dà una grandiosa festa per la nascita della primogenita del re, 628, nota 1. Manda uno ambasciadore a Napoli per la tumultuazione accaduta l’anno 1773 in Palermo, 646. È incerto, se debba appoggiare il ricorso dei consoli, con cui dimandano il ritorno del vicerè Fogliani in Palermo. Perchè? ma finalmente vi si induce, 647, nota 2.
Sepulture in città, vietate dal re Ferdinando III, 620. Quanto sia saggia questa risoluzione? ivi, nota 3.
Serio Francesco, suo errore intorno agli atti del parlamento dell’anno 1549, 191, nota 3.
Sgroi Domenico, promaestro notaro della [CXI] deputazione del regno, vien carcerato per sospetto di fellonia, 465.
Sferlazza Raimondo, capo bandito, 522. È impiccato, ivi.
Siciliani, dimandano per re a Ferdinando il Giusto, Federico di Aragona, conte di Luna, o almeno uno dei di lui figliuoli, 33. Chiedono al re Giovanni, che lasciasse vicario del regno il principe di Viano suo figliuolo, 84. Si oppongono alla partenza del conte di Prades per la Sardegna, 109. Si querelano del vicerè la Nuça, 139. Vanno a Napoli a riconoscere il re Filippo V, 447, e seg., loro piacere nello avere un re proprio, 546.
Sidoti Filippo, vicario generale dello arcivescovo, calma il popolo, e salva dal saccheggio la casa del duca di Cesarò, 461. Suo ritorno in Palermo, dopo di essere stato esiliato, 518. Suo elogio, ivi, nota 3.
Silva (de) Ferdinando, marchese della Favara presidente del regno, 202, obbliga i baroni al servizio militare, 203. Eletto nel parlamento dell’anno 1562, ambasciadore al re Filippo II, 210.
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