Viene eletto dal re Cattolico presidente del regno di Sicilia, 261. Istituisce, col permesso del medesimo monarca, l’ordine della stella in Messina, 262. Ottiene contro i Catanesi la favorevole sentenza per istabilirsi in detta città la università degli studî, e ne dà le istruzioni, ivi. Tiene in Palermo l’anno 1597 il generale ordinario parlamento, 263. Violenze usate da questo governante contro i senatori di Palermo, ivi, le quali vengono disapprovate dalla corte, che ordina, che siano scarcerati, e rimessi nello esercizio delle loro cariche, 264.
      Ventimiglia Giovanni terzo, marchese di Geraci, è eletto l’anno 1606 presidente del regno di Sicilia, 274. Sceglie due vicarî generali, per riparare alla carestia, che molestava il regno, 275, e poi un terzo con maggiore autorità, ivi. Vieta agli uomini l’uso dell’amido, ivi, e n. 3. Manda al re Filippo III un letto ricchissimo, e varî vasi di argento, che vengono in potere dei Turchi, 278.
      Ventimiglia Giovanni quarto, marchese di Geraci, presidente della giunta di Sicilia parte per Napoli, 557.
      Ventimiglia Mr. Girolamo, vescovo di Lipari, viene incolpato di tenere delle intelligenze cogl’Imperiali, 466. È bandito dal regno di Sicilia, e va a ricoverarsi in Roma, ivi.
      Ventimiglia Guglielmo, signore di Ciminna, è pregato a liberare la città di Palermo dal tumulto suscitato da Giovan Luca Squarcialupo, 160. Finge di unirsi coi congiurati, ivi. Compie il loro esterminio nella chiesa dell’Annunziata, dopo il quale monta a [CXIX] cavallo, e gira per le piazze della città affine di non dar luogo a nuovo tumulto, 161. Fa trasportare l’artiglieria dei baluardi nel regio palagio, dove si fortifica, ivi, e quietata ogni cosa avvisa il vicerè, che la capitale è tranquilla, ivi.