Medaglie coniate per questo fausto avvenimento, 478. Tavola marmorea apposta al duomo, ivi. Riceve gli omaggi della religione di Malta, ivi. Provvede i posti vacanti, ivi, escludendo gli eletti da Filippo V dopo la cessione del regno, ivi, n. 1, e seg. Sue vaste idee per nobilitare il regno, 479. Promulga una prammatica contro il lusso, ivi. Tiene l’anno 1713 il generale parlamento, ivi. Dà l’ordine dell’Annunziata a tre cavalieri, e crea otto gentiluomini di camera, 480. Elegge il capitano della sua guardia, ivi. Riceve le condoglienze della nobiltà, e dei magistrati per la morte della regina di Spagna sua figliuola, ivi. Manda l’abate Barbara, e lo avvocato fiscale Perlongo a Catania, per quietare gli scompigli nati dalla bolla del papa Clemente XI, ivi. Condotta savia, e prudente tenuta da questo monarca verso la corte di Roma, 481. Dichiara nulli gl’interdetti, e le censure fulminate, ivi. Prega i vescovi a mediarsi per la pace, e manda a questo oggetto lo abate Barbara in Roma, 482. Adopra la mediazione del cardinale de la Tremoille, ministro di Francia, per calmare lo sdegno del papa, ivi. Lascia al detto porporato la libertà di proporre i mezzi per la pace, ivi. Approva quanto il cardinal [CXX] suddetto proponea, e libera dalle carceri i vicarj generali di Girgenti, ivi. Stabilisce un tribunale di ministri per la difesa delle regalie, prima di partire, 484. Suo viaggio per Messina, ivi. Sua entrata in detta città. Grazie da lui accordate ai Messinesi, ivi. Dà pressanti ordini contro i ladri, ivi, e seg.
| |
Malta Filippo V Annunziata Spagna Barbara Perlongo Catania Clemente XI Roma Barbara Roma Tremoille Francia Girgenti Messina Messinesi
|