Sua venerazione verso la santa sede, 96. Conferma l’amicizia coi Veneziani, 97. È per partire per Sardegna, 98. Incarica lo ambasciadore di Napoli di rinnovare la tregua col re di Tunisi, 99. Cerca di ajutare i Veneziani contro Maometto II, ivi. Fa armare la Sicilia per timore del Turco, 100. Suo dispaccio per moltiplicare i cavalli, ivi. Arma per la lega contro il Turco, 101. Deve partire per l’Aragona, 102, n. 3. Convoca il parlamento l’anno 1472 in Polizzi, ivi. Si ammala di febbre, ed è trasportato in Palermo, 103. Torna a trattare la pace col re di Tunisi, ivi. Ottiene la tregua di due anni, 104. Riceve dai Siciliani il ligio omaggio a nome del re Ferdinando il Cattolico, ivi. Celebra l’anno 1474 in Palermo l’ordinario generale parlamento, ivi. Va in Catania, per frenare i tumulti suscitati contro gli Ebrei, 105. Rinnova la tregua col Bey di Tunisi per altri due anni, e muore, ivi.
Ustica isola. Il parlamento dell’anno 1597 assegna trentamila scudi per fortificarla, 263. Non riuscì per allora, e sen’è venuto a capo in questo secolo, ivi, n. 4. Essendo divenuta disabitata, e fatta un ricovero dei corsari, sono invitati i Siciliani con graziose promesse ad andare ad abitarvi, 600. Utilità di questo progetto, ivi. Non essendo stata fortificata, gli Algerini imprigionano i nuovi abitanti, 601, che non sono soccorsi, ivi.
Utrech, congressi tenutivisi per la pace, 468. Vi si stabilisce una tregua, 469. Si ordina la sospensione delle armi, e la evacuazione agli Austriaci della Catalogna, 472; e a Filippo V la cessione del regno di Sicilia, ivi.
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