Zuniga Pietro Fuxardo, marchese de los [CXXII] Veles, eletto vicerè del regno di Sicilia, 328. Viene a Messina, e preso appena il possesso, parte per Roma, ivi. Ma giunto in Napoli, ritorna, e viene a Messina, 329. Fortifica le piazze marittime dell’isola per timore della invasione dei Turchi, ivi. Si porta a Palermo, e vi fa la pubblica entrata, 330. Tiene in detta città l’anno 1645 l’ordinario generale parlamento, ivi. Seda la tumultuazione di Messina, dove si porta, 331. Si reca di nuovo in Palermo, 332. Convoca il tribunale del regio patrimonio per la mancanza dei grani, e per il grandissimo danno, che ne soffriva il senato di Palermo, 333. Risoluzione data da quei ministri di diminuirsi il pane, che fu la causa della sollevazione, ivi. Ricusa nel mentovato tumulto, che accadde nell’anno 1647, di comparire al pubblico, 334. Accorda a’ sollevati tutto ciò, che domandano, ivi, e n. 2. Elegge due senatori popolari, ivi. Introduce delle soldatesche in Palermo, 335. Ma poi accorda a’ consoli, che le medesime si allontanino, 336. Suscitatasi una nuova mozione di Giuseppe di Alesi, procura di ripararla, 337. Chiama a sè due consoli, e li ammonisce per quietare il popolo, lo che non fanno, ivi. È costretto a fuggire dal regio palagio dopo di aver salvata prima la sua famiglia nel real castello. Va di poi al Molo, e si imbarca sulla capitana delle galee di Sicilia, ivi. Offre allo Alesi un salario, ed un posto, se fa quietare la città, 339, n. 1. Va a dimorare nel castello, dove approva i capitoli fatti dallo stesso Alesi nel tempio di s. Giuseppe, 340. Accorda a stento ai buoni cittadini, che questo capopopolo sia ucciso, ivi.
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