Vede dal castello passare la testa già recisa dal medesimo, e si serena, 341. Va alla cattedrale a rendere le grazie a Dio per la quiete della capitale, ma ritorna a dimorare nel castello, ivi. Stabilisce una deputazione, per riparare ai danni della città, che è composta in Napoli, e di popolari, 342, e n. 4. Si ammala gravemente, e destina per presidente del regno il cardinal Trivulzio, e in di lui mancanza Melchior Borgia, e se questi ricusa di accettare questa carica, il marchese di Mont’Allegro, 343. Muore di questo morbo, e gli sono celebrate l’esequie nella chiesa del castello, ivi. Carattere di questo governante, ivi.
INDICE GENERALE DELL’APPENDICE
A
Abbellimenti fatti nella città di Palermo dal vicerè Marc’Antonio Colonna principe di Stigliano, pag. 658, e da Domenico Caracciolo marchese di Villamaina, 668. – Altri abbellimenti del medesimo nel teatro santa Caterina e santa Cecilia nell’anzidetta città di Palermo, 680; e nel prospetto di tutte le fabbriche sotto il luogotenente generale Luigi Nicola de Majo duca di Santo Pietro, 854.
Abolizione dei così detti conventini, 657; della privativa del tabacco, 660, e 813; delle mete del pane, 662; e delle paste nel 1840, 855. Vantaggi di essa, e perchè non partorì buoni effetti com’erasi desiderato, ivi. Si discorre del monipolio, e dei mezzi per ovviarsi a ciò, ivi. – Del tribunale del sant’Uffizio, 664, e 665. – Dei Benedettini bianchi in val di Mazzara, 672. – Dei dritti di costruzione e nazionalità prescritti dalla legge del 30 luglio 1818, 764. – Dei dritti così detti granatarî, 786; e di quelli angarici e parangarici e delle decime sugli animali e suoi prodotti, 810.
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