Altra del 1833, 825. Mezzi adoperati per distruggere questi perniciosi animaletti, 826. Sicilia viene finalmente d’allora in poi liberata dal temuto flagello, ivi.
Cholera morbus: è originato dall’Asia, 817. Attacca le vaste regioni della Germania, e minaccia d’invadere lo stato Lombardo Veneto, ivi, si fanno precauzioni per tutta Italia e in Sicilia ancora, ivi. In questa isola si raddoppiano le guardie, e si regolano le pesche de’ marinari, perlochè vien preservata per ben sei anni dal temuto flagello, ivi. Rapidi progressi dell’asiatico morbo in Italia, 841. S’introduce nel regno di Napoli, e presto s’attacca la capitale, e suoi tristi effetti, ivi. La Sicilia temendo per sè raddoppia le cautele, e s’ordinano nuovi cordoni di civili e possidenti, ivi. Si formano nuovi spedali, ivi. Va minorando in Napoli la malattia, ivi. S.M. il re Ferdinando II occorrendo il carnevale cerca di far restituire la calma negli abitanti prendendo parte alle feste popolari, ivi. Parendo spento in Napoli il cholera si dimettono dalla primiera rigidezza le precauzioni in Sicilia, ivi. Ripullula in Napoli, 842. Approda un brigantino in Palermo intitolato l’Archimede ove stanno dello mercanzie infette, ivi. Angelo Tagliavia e Salvatore Mancini marinari entrano furtivamente delle merci, e muoiono di cholera, ivi. Timori nella città, ivi. Precauzioni per impedire il propalamento del male, ivi. La pubblica sicurezza è restituita, ivi. Muore un tal Angileri medico, ivi. Il cholera è già in Palermo, ivi.
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