Portico della villa Giulia fatto dal lato di mare da monsignor Gioeni, 678.
Porto franco di Messina, gli vengono confermati i privilegî da re Ferdinando I, 731.
Poveri di Palermo vengono addetti al lavoro di parecchie strade vicine alla capitale, 818.
Prestazioni pubbliche regolate con basi più sagge da re Ferdinando II, 818; principalmente pei cespiti interessanti della finanza quali sono la fondiaria e il macino, 819.
Prestito contratto dal nostro governo nel 1822, colla casa Wiollier per sopperire ai gravissimi danni cui era soggiaciuta la finanza pei rivolgimenti del 1820, 679.
Prigioni di Palermo vengono tolte dalla città per sovrana disposizione, 824; si pensa di destinare quel fabbricato per tutte le amministrazioni finanziere, ivi. Commessione eretta per proporre i mezzi onde costruirsi in luogo più adatto le carceri centrali di questa capitale, ivi; la commessione incaricata destina il locale dell’Ucciardone pella costruzione del nuovo carcere, 864; viene approvato il progetto e si danno in appalto tutte le opere, ivi; opportune riflessioni pei nuovi comodi che ai detenuti apprestavansi, ivi. Si spingono con molta alacrità le opere sì che una parte dello edificio delle nuove prigioni si compie nel 1839, 853; si sgombra l’antico locale ed i carcerati si recano al novello fabbricato, ivi; riflessioni per li nuovi comodi apprestati ai penitenziarî, ivi; si pone mano all’opera per ridurre la diruta fabbrica delle antiche carceri a luogo adatto alle amministrazioni finanziere, e presto se ne spera il compimento, ivi.
| |
Giulia Gioeni Messina Ferdinando I Palermo Ferdinando II Wiollier Palermo Ucciardone
|