Regalmici marchese è spedito coll’alter ego in Messina per soccorrere quegli abitanti in occasione dell’infausto tremuoto del 1783, 669; come si comporta in quel frangente, ivi; è eletto pretore della città di Palermo, 656; fa costruire la villa Giulia, ivi; nuove opere fatte da lui nella via Macqueda e nella marina, ivi; ristaura tutte le fontane e gli obelischi della capitale, ivi; intraprende alcune opere ond’aprire una strada che da porta Macqueda conducesse alla villa del principe di Villafranca, 658; dispiacere provato per la sua remozione dalla carica di pretore, ivi.
Rendita costituita in favore del real albergo dei poveri per la pia disposizione di monsignor Gioeni, 673.
Restituzione del denaro fatta a coloro che aveano comprata pochi anni addietro al 1781, la tratta dei grani in Palermo, 660.
Riesi contado in Sicilia; si discorre d’un avvenimento lagrimevole accadutovi per una cava di zolfo, 833.
Riforma delle tariffe daziarie doganali fatta da re Ferdinando I nel 1824, 782; in che consistesse, ivi; altre posteriori disposizioni sul medesimo oggetto emesse nel 1826, 790 e 791.
Riforme fatte nelle tasse abusive a carico dei litiganti, 673; del servigio postale dei due regni, per cui s’aboliscono le così dette francature, 730 e 731; riforme della deputazione suprema di salute cambiata in commessione provvisoria, 732; viene composta da sette individui, ivi; s’organizza poscia con norme permanenti e stabili, 743 e 744; dell’uso di computar gli anni in Sicilia, 736 e 737.
Rimostranza de’ baroni siciliani avverso lo editto sovrano riguardante l’imposta dell’un per cento, 719; vengono deportati nelle isole adjacenti, 720.
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