Riordinamento degl’istituti d’educazione per le donne in Sicilia, 733.
Ripartizione delle imposte fatta nel 1789, a sollievo dei comuni, 684.
Risaje (piantagione delle) regolata per mezzo di nuovi provvedimenti affine d’impedire le [CXLI] conseguenze funeste prodotte da siffatta coltivazione in danno della pubblica salute, 747.
Riso cinese (coltura del) agevolata da re Francesco in Sicilia, 796; sperimenti felici eseguiti in Napoli, ivi.
Rissa avvenuta in Palermo tra il duca della Grazia e il principe Villafiorita, 661; altra del 1782 tra un moro del marchese di Santa Croce e i due fratelli Pietro e Salvatore Palazzo, 667 e 668; effetti che ne seguono, ivi; altra del 1799 tra i Palermitani e i Turchi stanzianti allora nella capitale, 707; si narrano le cagioni e la fine d’un tale accidente, ivi.
Ritorno del vicerè Caracciolo in Palermo, 673.
Rivendica dell’ufficio della posta fatta dal regio erario dalle mani della casa Villafranca, 675 e 676; modi di compensi dati a’ medesimi, ivi.
Rivolta avvenuta in Napoli, 752; intenzioni de’ sollevati, ivi; si descrive quella di Palermo, ivi; come nasce quel moto, ivi; i rivoltosi cercano di ferire il generale Church, ma il colpo va a vuoto; corrono però al suo palazzo e bruciano le masserizie, ivi; mettono a fuoco l’ufficio della carta bollata, e prendono tutte le artiglierie di Castellammare, ivi; tentano di prendere le torri vicine al real palagio, ivi; saccheggiano l’ufficio del demanio e le case del marchese Ferreri e di Barbaia, ivi. Attacco dei rivoltosi colle truppe regie nella strada del Cassero, 753; danneggiano il real palazzo, 754; uccidono il principe di Cattolica, ivi; e il principe di Aci e il colonnello Calderera, ivi; quale strage e danno commettono le così dette guerriglie in Caltanissetta, Siracusa, Catania, e Trapani, 755; secondo fatto d’armi dei sollevati colle milizie regie, ivi; quelli ottengono piena vittoria, ma si danno presto agli eccessi, 756. Si conclude accordo e si rimettono le usate insegne, ivi; fine della rivoluzione, ivi; altra rivolta tentata in Palermo la sera del dì 1 settembre 1831, 817; tirano i malintenzionati diversi colpi d’archibugio, e feriscono varî individui fra’ quali taluni dei componenti la forza pubblica, ivi; vengono arrestati e la pubblica quiete non è menomamente turbata, ivi; risplende in quell’occasione il coraggio e l’intrepidezza di S.A.R. D. Leopoldo Borbone conte di Siracusa luogotenente generale, ivi.
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