Vapori; si discorre della loro invenzione e del vantaggio che producono al commercio, 804; si dà una storia del progressivo perfezionamento di tali macchine, e de’ tentativi fatti sin dall’epoche antiche d’adattare la forza dei liquidi al moto celere ed istantaneo delle navi, ivi, e pag. 805; come e quando si fosse introdotto in Napoli l’uso dei vapori, ivi; nel 1836 una real delegazione sotto la dipendenza di re Ferdinando II, ha special cura dello acquisto dei vapori in discorso, 851; nel 1839 si dichiara libero a chiunque nazionale o straniero il trasportar qualsiasi oggetto o persona in tutta la estensione del reame con battelli a vapore, ivi; nel 1840 per una convenzione tra il nostro governo e la Francia vengono ammessi nel porto di Napoli battelli a vapore delle poste francesi, ivi; il successo delle navi a vapore spinge parecchi negozianti in Palermo a stabilire una compagnia diretta dal signor Beniamino Ingham ad oggetto d’acquistare due navi a vapore per la Sicilia, 852; si raccoglie un buon numero d’azionisti, ivi; si dà incarico di far costruire per allora un solo vapore, denominandolo il Palermo, ivi; patti della compagnia, ivi; si pensa d’acquistare un secondo vapore, ma il proponimento non viene effettuito, ivi; la compagnia ha delle perdite, ivi; riflessioni all’uopo, ivi.
      Vascello di pietra fatto costruire all’Acqua-Santa, luogo non molto discosto da Palermo per opera di monsignor Gioeni, 657.
      Ventimiglia conte Gaetano fonda nella capitale un ospizio che dal suo nome vien detto Ventimilliano, 831; si tributano delle giuste lodi alle di lui filantropiche mire, ivi.