II, cap. 7.
(161) Fazio, loc. cit. lib. IV, p. 120 e 121.
(162) All’anno 1434 - 1435, p. 210.
(163) In questo libro cap. 3.
(164) In questo libro cap. 4.
(165) Pare che il Surita sia inciampato in errore, o almeno colui che fece l’indice di questo annalista spagnuolo; poichè dopo che all’articolo di Antonio de Cardona (tom. 7, p. 141) si nota, che questo cavaliere andò dopo la morte del re Martino al parlamento di Barcellona, e diede per sospetti alcuni giudici per la causa della successione ne’ di lui regni, e che fu procuratore a Caspe per il conte di Urgel, le quali cose accaddero l’anno 1412, dice in fine che nella ribellione de’ Catalani egli si offerì al re Giovanni per andare a reprimerla. Ora la ribellione di Catalogna accadde l’anno 1462, nè pare naturale che colui ch’era già in matura età l’anno 1412 avesse potuto dopo cinquant’anni vestirsi di usbergo, e maneggiar la spada per isconfiggere i rubelli. Noi dunque opiniamo che questo secondo Antonio Cardona, che potè essere nipote del primo, sarà stato colui che esibì al re Giovanni l’opera sua per andare alla guerra contro i Catalani, o che fu qualche altro della stessa famiglia in Ispagna che portava lo stesso nome.
(166) Michaelis de Vio, Urbis Panhormitanae Privilegia, p. 197.
(167) Il Pirri (lib. IV. de Abbatiis, part. I, not. 1, S. Martini Panormi, p. 198) avvisa che il motivo di questo movimento popolare nacque da che il senato spacciava frumenti vecchi e di cattiva condizione; e rapporta che il furioso popolo, dopo di avere osservato che si chiudevano le orecchie alle sue giuste lagnanze, corse arrabbiato a’ granai della città, e trattine i frumenti li diede a mangiare a’ porci; e siccome vi era in città una grandissima carestia di olio, e Giovanni Castrone, che aveane una grandissima quantità, non volea darlo che a carissimo prezzo, i sollevati andarono alla di lui casa, e rotte le porte, ne cavarono le botti piene di esso, e apertele, fecero scorrere per la via di Toledo tutto l’olio che contenevano, che passando come fiume andò a precipitarsi al mare.
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