Questa per ventura fu la cagione, per cui i riferiti scrittori, vedendo nella sottoscrizione la data di Caltagirone, immaginarono che ivi si fosse anche tenuta la parlamentaria adunanza. Il Mongitore (Mem. Stor. dei Parlam., pag. 52) si fa carico di questa difficoltà, e per conciliare le cose scrive, che il suddetto parlamento: fù convocato in Castrogiovanni, e concluso in Caltagirone. Ma qual prova ne adduce egli? nessuna.
(310) Tom. I in Joanne pag. 430 e seg.
(311) Questi è quel medesimo Antonio de Luna, che per il riferito primo caso di Sciacca era stato bandito dal regno dal re Alfonso, e si era ricoverato in Roma. Gli uffizii dei congionti, e degli amici gli ottennero finalmente da questo magnanimo principe la grazia di poter ritornare. Il favorevole dispaccio, che fu anche accordato al Perollo, non fu sottoscritto che poco prima che Alfonso morisse. Il re Giovanni appena salito sul trono di Sicilia confermò questa grazia.
(312) Capit. Regni Sicil. tom. II in Joanne, cap. 3, pag. 433.
(313) Amavano i Siciliani estremamente questo real principe così in memoria della di lui madre la regina Bianca, che vi era stata adorata, come per le sue virtù. Era egli bellissimo di corpo, e trattava tutti con dolci maniere; era protettore delle lettere, e delle scienze, alle quali si applicava assiduamente, e con frutto, avendo tradotto la Morale di Aristotele, e scritta una Storia Cronologica de’ Re di Navarra; si esercitava nella poesia, e componea varie canzonette in lingua spagnuola, che cantava egli stesso colla sua chitarra.
| |
Caltagirone Mongitore Mem Parlam Castrogiovanni Caltagirone Tom Joanne Antonio Luna Sciacca Alfonso Roma Perollo Alfonso Giovanni Sicilia Sicil Joanne Amavano Siciliani Bianca Morale Aristotele Storia Cronologica Navarra
|