4 lib. XVIII, cap. 16, p. 157), che dovea un poco meglio sapere gli annali di Aragona, siamo di avviso, come in appresso additeremo, che questa inaugurazione avvenne tre anni dopo, cioè l’anno 1468.
(354) Registro di Luca Pollastra segretario dell’anno 1465 segnato n. XVI, e conservato nella regia cancellaria fogl. 280.
(355) Questo maestro Salvo, di cui fa gli elogii il vicerè d’Urrea, dovette essere il padre Salvo Casetta palermitano dell’ordine dei Domenicani, intorno a cui può leggersi quanto ne scrisse il Mongitore (Bib. Sic. tom. II, pag. 207).
(356) Dallo stesso registro di Luca Pollastra dello stesso anno segnato nella regia cancellaria n. XVI, f. 291.
(357) Reg.. del prot. dell’anno 1465-1466, XIV. lnd., f. 220.
(358) Reg. ivi.
(359) È in questo luogo da avvertirsi, che nel detto dispaccio viceregio Antonio Ventimiglia, figliuolo di Giovanni, era chiamato per antonomasia lu Marchisi, senza additarsi il feudo, cui era addetto questo titolo; poichè in quel tempo egli solo godea il marchesato in Sicilia; perciò nominandosi il marchese, s’intendea già che fosse quello di Geraci. Il conte di Caltanissetta era allora Guglielmo Raimondo Moncada, che trovavasi maestro giustiziere del regno. L’ammiraglio è a credersi che fosse Arrigo Ventimiglia figliuolo del Marchese Antonio.
(360) Di questo parlamento saremmo all’oscuro, se non avessimo le lettere circolari registrate, siccome abbiamo osservato, nell’officina del protonotaro. I nostri storici nazionali, e lo stesso Mongitore non ne fanno alcun cenno.
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