Fatto più cauto tenne una condotta più prudente, e a poco a poco venne a capo di discacciare i Francesi, e di far riconoscere di nuovo Ferrandino per re di Napoli, il quale poco godette del piacere di avere riacquistata la perduta corona, giacchè se ne morì ai 5 di ottobre 1495, cui successe lo zio Federico, poichè Alfonso era già morto in Messina.
(572) Reg. della regia cancellaria dell’anno 1496.1497, XV indiz. fogl. 32.
(573) L’isola delle Gerbe era stata conquistata da Roggiero Loria grande ammiraglio del re Pietro l’anno 1284, e l’avea ottenuta in feudo. L’anno poi 1312 essendosi quei mori, che l’abitavano, sollevati contro la guarnigione che tenea in quel castello Margaritone Loria nipote di Ruggiero, fu spedito dal re Federico Giacomo Casellio con quattro grosse navi cariche di soldati per tenere a freno quei tumultuosi, il quale persuase la madre di Margaritone, giacchè non avea forze da sostenersi, di cedere al re quel castello. Siccome poi i sollevati continuavano nella loro ostinata ribellione; Federico spedì venti galee con gente armata per domarli, e gli riuscì di aver in potere tutta l’isola (Surita, Annales de Aragon t. II, lib. VI, cap. XIII, p. 18). Non conservò questo principe lungamente il suo acquisto. I governatori lasciati a reggere quell’isola vessarono con ingiustizia gli abitanti, i quali dopo di avere inutilmente ricorso, non vedendo che si apportava riparo alle loro disgrazie, perchè forse non penetravano i loro ricorsi alle orecchie di Federico, nell’anno 1335 si ribellarono, e coll’ajuto de’ Genovesi, e di Roberto re di Napoli, che unì tre sue navi alle galee di Genova, si liberarono dalle truppe aragonesi.
| |
Francesi Ferrandino Napoli Federico Alfonso Messina Reg Gerbe Roggiero Loria Pietro Margaritone Loria Ruggiero Federico Giacomo Casellio Margaritone Federico Surita Annales Aragon Federico Genovesi Roberto Napoli Genova
|