V, p. 137), ciò che non avea verun fondamento.
(590) Alessandro VI volendo ingrandire la sua famiglia avea richiesto al re Federico di Napoli una delle di lui figliuole per isposa di Cesare Borgia suo bastardo, e pretendea che si dasse a questa principessa in dote il principato di Taranto. Questo sovrano, che credea indecoroso cotale parentado, ricusò costantentente di compiacere il papa, e quindi nacquero i dissapori con Alessandro, che giurò la rovina di questo principe.
(591) Lunig, Codic. Dipl. ltal., tom. II, part. II, p. 311.
(592) Federico re di Napoli irritato della condotta del suo parente Ferdinando il Cattolico, amò meglio di mettersi nelle mani del re di Francia, da cui fu ben trattato. Frattanto senza resistenza venne in potere de’ Francesi, e degli Aragonesi quel regno. Appena acquistato, nacquero delle quistioni nella ripartizione di alcuni luoghi, che non si erano nominati nel trattato. Queste differenze cagionarono delle battaglie fra’ Francesi, e gli Aragonesi, sino che questi ne discacciarono quelli, e restò Ferdinando unico padrone di tutto quel regno.
(593) Guicciardini, Rainaldo, Summonte, Giannone, ed altri.
(594) Hist. del Rey D. Hernando.
(595) Mong. Parlam. di Sic. t. I, p. 123.
(596) T. I, p. 532, e seg.
(597) Surita, Hist. del Rey D. Hernando t. V, lib. IV cap. 55, p. 227.
(598) Mongit., Parlam. di Sic. t. I, p. 129, e seg.
(599) Chronol. de los Virreyes de Sicilia, p. 15.
(600) Cronol. de’ sign. vicerè di Sic. p. 26.
(601) Surita, Hist. del Rey D. Hernando t. V, cap.
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