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      Questo Pontefice più soldato, che capo dalla chiesa, era irritato contro Ludovico, perchè questi si era cooperato a far celebrare un concilio generale in Pisa, per togliergli la Tiara, e scegliere in sua vece un più degno Papa; e dopo che tentò inutilmente tutti i mezzi per far cedere il Re suddetto, vedendosi alle strette, promulgò la lega assai prima da sè stabilita col re di Aragona, e coi Veneziani contro il sovrano di Francia a’ 5 di ottobre 1511 nella chiesa di S. Maria del Popolo. Allora si tolse il velo alla politica di Ferdinando, e si conobbe il vero fine, per cui avea armato (Guicciardini Hist. d’Italia lib. IX, e X.)
      (636) Reg. della regia cancelleria dell’anno 1512.1513, I indiz. fogl. 214.
      (637) Lo stesso ivi f. 228.
      (638) Lo stesso reg. f. 338.
      (639) Surita Hist. del Rey D. Hernando tom. VI, lib. X, cap. 48, pag. 347.
      (640) Reg. della regia cancelleria dell’anno 1513.1514, II. indiz. f. 328.
      (641) In un Mss. di Filippo Paruta, che conservasi nella Bibliot. del Senato di Palermo (lett. R. num. 43 pag. 4) vien descritto l’ordine viceregio dell’anno 1513, con cui si comanda che i possessori delle monete false dovessero portarle alla Zecca, le quali, fuse che fossero, si dovessero coniare di nuovo, e per ogni oncia dell’argento, che ne risultava, si dovessero pagare a’ padroni soli dieci tarini. Questa provvidenza, ch’era per altro necessaria per abolire le false monete, fu nociva a’ benestanti, ai quali veniva diminuito considerabilmente il capitale, ed infatti molti di essi impoverirono.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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