202.
(685) Del Carretto loc. cit.
(686) Reg. di Giovanni de Quadro segr. dell’anno 1515.1516, IV indiz., conservato nella regia cancellarìa pag. 246.
(687) Maurol. Sic. Hist. lib. IV, pag. 211.
(688) I Bivonesi nell’anarchia, in cui trovavasi la Sicilia, unendosi alle altre città sollevate, tumultuarono e scossero il giogo del loro legittimo signore, che trovandosi strategoto di Messina fu creduto del partito del Moncada. Il conte perciò, preso il governo di Sicilia, pensò di punire i rubelli suoi sudditi, e facendo saccheggiare quella terra, la ridusse all’antica ubbidienza.
(689) Amico Cat. Illustr. lib. VIII, cap. I, tom. II, pag. 369. – Del Carretto loc. cit. pag. 20.
(690) Noi abbiamo una testimonianza del pessimo governo di questo vicerè presso Paolo Giovio scrittore imparziale, e che lungi dall’avere interesse a discreditarlo, dovea cercare ogni modo, per quanto la verità comportava, di diminuire la gravità dei suoi delitti, essendo egli uno degli eroi, che commenda nella sua opera stampata a Firenze l’anno 1551, cioè nel tempo ch’erano ancor fresche le memorie del Moncada, che ha per titolo: Elogia virorum bellica virtute illustrium. Parlando ei di questo governante così scrisse: Ita Siciliae praefuit, ut ibi multa avaritiae, et crudelitatis monumenta relinqueret.
(691) Del Carretto loc. cit. pag. 21.
(692) Questo titolo di luogotenente, che noi vedremo dato in appresso ad altri governanti, sebbene equivaglia a quello di vicerè, perchè tanto è dire tenere il luogo del re, che fare le veci del re, nondimeno par che sia minore a quello, e superiore all’altro di presidente del regno; e infatti noi vedremo in questo istesso capo che il medesimo conte di Monteleone fu di poi con nuovo dispaccio dichiarato vicerè.
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