(693) Reg. della regia cancelleria dell’anno 1516.1517, V. indiz. f. 667.
(694) Mem. Stor. P. III, lib. VII, tom. III, vol. V, pag. 125.
(695) Sic. Hist. lib. VI, pag. 211.
(696) Dec. II, lib. X, cap. un. pag. 202.
(697) Reg. dell’uffizio del protonotaro dell’anno 1516.1517 pag. 668.
(698) Nello stesso reg. del protonotaro, ed alla medesima pag. 668.
(699) Fazello dec. II, lib. X, pag. 202.
(700) Federico del Carretto (nel citato libro pag. 23) dice, che siensi radunati nella chiesa di S. Giacomo di Mazara, ch’era segregata, e lontana dalla piazza, dove era più frequente il popolo; ma a noi è piacciuto di seguire il Fazello, ch’era allora in Palermo, e più a portata di sapere questi avvenimenti. (Dec. II, lib. X, p. 203).
(701) Del Carretto nel lib. cit. p. 23.
(702) Del Carretto loc. cit. disegna il primo di agosto, ad kalendas augusti, e il Fazello l’ultimo di luglio: II. kalendas augusti; ma l’uno, e l’altro sbagliano; la festa di S. Cristina si celebra a’ 24 di luglio, e perciò i vespri doveano cantarsi a’ 23; laonde crediamo che debbano ambidue emendarsi, e leggersi X. kalendas augusti.
(703) Racconta il Fazello (Dec. II, lib. X, cap. unico pag. 204) testimonio oculare, che i congiurati vennero prima alla chiesa di S. Maria della Catena, e si radunarono nel coro, dove allo Squarcialupo arrivò uno svenimento, (o che si fosse atterrito dalla grandezza dell’impresa, o che fosse dispiacciuto che pochi del popolo lo secondassero) per cui cadde in terra destituto di sensi. Questo accidente sbalordì i di lui seguaci, e sarebbe stato agevole, se il Pignatelli avesse avuto più coraggio, di profittare di questo accidente, facendo trucidare i sollevati, ch’erano già avviliti nel vedere esangue il loro capo.
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