(748) Cap. regni Sic. tom. II, in Carolo V. imper. pag. 71, e seg.
(749) Ebbe bene a pentirsi Clemente VII. di essersi imbarazzato in questa lega, essendo stato il primo a provarne i cattivi effetti; avvegnachè ai due di maggio dell’anno 1527 le truppe cesaree presero Roma d’assalto, ed egli fu costretto a ritirarsi a castel Sant’Angelo, dove fu assediato per lo spazio di sette mesi, nè potè sortirne libero, se prima non si umiliò a Cesare, e chiese da lui la pace, che gli fu accordata a durissime condizioni.
(750) Non sappiamo precisamente il giorno, in cui il Pignatelli ritornò, ma dovette accadere fra i 17 e i 27 di esso mese, imperocchè nell’uffizio del protonotaro (reg. dell’anno 1526.1527, XV indiz.) ritroviamo che l’arcivescovo di Morreale dispacciò fino ai 17, e che il Pignatelli cominciò a dispacciare in Trapani, dove sarà verisimilmente sbarcato, ai 27 dello stesso mese.
(751) Reg. della regia cancelleria dell’anno 1527.1528 I indiz. f. 144.
(752) Nello stesso registro pag. 188.
(753) Mongit. Parl. di Sic. tom. I, p. 167, e seg,
(754) Mongit. ivi pag. 172.
(755) Cap. 14.
(756) Famoso caso di Sciacca tratt. IV, cap. 12, e seg.
(757) Reg. della regia cancellarìa dell’anno 1529.1530 III indiz. fogl. 21.
(758) Codex Italiae diplom. t. IV, P. II, p. 1400.
(759) Il censo stabilito in riconoscenza del supremo dominio del re di Sicilia sopra le suddette isole non consiste che nell’offerta di un falcone, che il ricevitore di Malta, che dimora in Palermo, a nome della religione presenta al sovrano, se mai vi fosse o al vicerè. Questa funzione fu destinata di farsi, allora al primo di novembre nel dì di tutti i Santi.
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