Sic. Hist. lib. VI, pag. 120).
(768) Maur. Sic. Hist. lib. VI, pag. 220.
(769) Reg. della regia cancellaria dell’anno 1532.1533, IV indiz. fogl. 322.
(770) Mongit. Parl. di Sic. t. I, pag. 189.
(771) Mongit. Parl. di Sic. t. I, pag. 190.
(772) L’Auria (Cronol. dei signori vicerè p. 33), il Caruso (Mem. Stor. P. III, lib. VIII t. III, vol. II, p. 149), ed altri fissano la morte di questo vicerè nel mese di marzo 1534, ma si sono ingannati. Fu egli presente nei parlamenti or ora mentovati nel mese di maggio, e nel mese di settembre 1534, tenuti l’uno in Messina, e l’altro in Palermo, come si osserva nell’officina del regio protonotaro (registro dell’an. 1533.1534, ind. VII f. 322, e registro dell’anno 1534.1535, VIII indiz. fogl. 76), di modo che bisogna convenire ch’ei fosse vivo fino a’ 17 di settembre 1534; ma la prova maggiore è il dispaccio, che ora si apporterà dei 2 di marzo 1535, per cui dichiarò presidente del regno il marchese di Geraci.
(773) Reg. della regia cancelleria dell’anno 1534.1535 VIII indiz. f. 322.
(774) Vitae Sanct. Siculorum t. II, p. 266.
(775) Furono promotori di questa caritatevole opera due ottimi religiosi, cioè Fra Giovanni Battista da Ravenna carmelitano, e Fra Raffaello da Siena dell’ordine di S. Agostino.
(776) Cannizzaro de religione Panormitana pag. 441.
(777) Sembra che il Caruso (Mem. Stor. t. III, P. III, lib. VIII, vol. V, p. 149) non abbia avuta così buona opinione della condotta di questo vicerè; imperocchè raccontando la di lui morte, avverte, che ei poco prima di morire era stato chiamato alla corte di Spagna per giustificarsi.
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