Il Maurolico (Sic. Hist. lib. VI, pag. 223) fa montare il danno recato alla sola Messina a dugento mila scudi. Agli 11 il monte si squarciò, e si videro uscire dalle sue aperture fiumi di fuoco, che consumavano vigne, giardini, orti, e la messe, ch’era già presso alla sua maturità. Cadde finalmente il sommo vertice della montagna. (Amico Catana Illustrata lib. VIII, cap. I, tom. II, pag. 388, e seg.)
(812) Manoscritto della biblioteca del senato di Palermo let. Q. q. num. XI, pag. 7.
(813) Fra le dimostrazioni fatte alla viceregina in questa occasione è degna di esser mentovata la Caccia artifiziale, che le fu data nella gran piazza della marina, e che viene minutamente descritta nel più volte riferito Mss. del Paruta (ivi). Compariva quella piazza come una campagna, dove stavano delle ninfe, e dei cacciatori, i quali prima fecero la caccia dei conigli, poi delle francoline per mezzo dei falconi indi di un lupo, e finalmente di un verro, di un daino, e di un porco castrato. Dopo la caccia vi fu una giostra fra due cavalieri per l’acquisto di una bella, la quale, mentre questi si battevano, se ne fuggì. Finalmente comparvero le ninfe inseguite dai Satiri, le quali rifuggiandosi sotto il palchetto, dove era la viceregina, intrecciarono una battaglia, ossia il giuoco dei caruselli, ch’essendo pieni d’acque odorifere, rompendosi sparsero intorno un gratissimo odore.
(814) Maurolico Sic. Hist. lib. VI, p. 224.
(815) Reg. della regia cancellerìa dell’anno 1537.1538 XI indiz. f. 652.
(816) Maurolico Sic.
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