XII, t. IV, pag. 419, e seg.) Questi ajuti, per quanto fossero stati con frequenti lettere sollecitati, furono ben pochi al bisogno, avvegnachè prima che arrivasse l’armata turca, i cavalieri non erano che settecento, non compresi i frati serventi, ed otto mila, e cinquecento erano gli altri soldati così prezzolati al soldo della religione, che cittadini, e paesani, dei quali si erano fatte alcune particolari compagnie (Bofio Stor. di Malta t. III, lib XX, all’anno 1565. Vertot nel luogo citato). Questo scarso numero di difensori è di ragione che sia avvertito; giacchè vieppiù ne riluce il coraggio, e la virtù di quei cavalieri, e la bravura, e conoscenza nell’arte militare del gran maestro la Valette, che con un pugno di gente a confronto della poderosa armata, che lo assaliva, seppe sostenere l’assedio di quattro mesi, e dopo di avere mandati all’altro mondo trentamila maomettani, ridusse il bassà Mustafà, e l’ammiraglio Pialy agli estremi, e il loro formidabile esercito fu nella necessità di fuggirsene.
(979) Bosio Historia della relig. Gerosol. t. III, l. XX, all’anno 1565. – Vertot Hist. de Malte tom. IV, lib. XII, pag. 423, e seg., e t. V, lib. XIII, pag. 1, e seg.
(980) Ivi t. V. pag. 22.
(981) Tutti i politici di quella età si aguzzarono il cervello per indovinare la cagione di questa inusitata indolenza del Toledo. Egli avea fatte di ordine della sua corte grandiose promesse al gran maestro, ed aveagli perfino lasciato per ostaggio il proprio figliuolo, che vi lasciò la vita in questo assedio.
| |
Bofio Stor Malta Valette Mustafà Pialy Bosio Historia Vertot Hist Malte Toledo
|