Scrive egli, ch’essendo morto il gran maestro la Cassiere, era stato eletto in suo luogo Ugone de Verdalle Francese, e che il ridetto vicerè avendo avuto dei sospetti, che costui volesse cedere l’isola di Malta al re di Francia, vi si fosse portato, per osservare davvicino le disposizioni, nelle quali era quel nuovo gran maestro. Ma su qual fondamento mai è fabbricata codesta novelletta? Filippo II non fu mai in guerra con Arrigo III, e questo infelice principe, il di cui regno fu sempre agitato per le guerre tra gli Ugonotti, e i cattolici, avea altro in capo, che l’acquisto della isola di Malta. Il gran maestro poi de Verdalle soffrì, come diremo in appresso, cotali disturbi fin dal principio del suo magistero per lo spirito di sedizione, che tuttavia perseverava fra’ cavalieri dell’ordine, che fu costretto a ricorrere al papa, per mettere a ragione gli ammutinati. Quale probabilità potea egli avere di poter render padrone di Malta il re di Francia, essendo maggior parte dei cavalieri congiurati contro di se? Questi sospetti nacquero assai posteriormente, non già per conto del gran maestro, ma dei sollevati dopo che il gran maestro andossene a Roma. (Vedi Vertot Histoir. de Malte t. V, lib. XIV, p. 155). Nel capo che segue se ne favellerà più opportunamente.
(1113) Mongit. Parl. di Sic. t. I, p. 391, e seg.
(1114) Reg. della regia cancellarìa dell’anno 1582.1583 XI indiz. fogl. 158.
(1115) Reg. della regia cancellarìa dell’an. 1582.1583 XI indiz. fogl. 176.
(1116) Pag. 186.
(1117) Porte di Palermo esistenti pag.
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