Se non isbaglia nello accennarci il pretore, bisogna fissare questo felice avvenimento fra l’anno 1591, e 1592, ne’ quali il Bologna esercitò la sua pretura, e il conte de Albadalista continuava nel viceregnato di Sicilia.
(1163) Elenco Universale pag. 97.
(1164) Cron. Mss. di Palermo p. 17.
(1165) Raccontasi nel Mss. del Paruta, che il barone di Castanìa all’età di quattordici anni, che avea alcune catene d’oro al collo, fu da uno di costoro ucciso e spogliato. L’omicida pagò in capo a pochi giorni il fio della sua scelleraggine; giacchè convinto a’ 24 dello stesso mese, fu strascinato sopra una tavola attaccata alla coda d’un cavallo fino al luogo del delitto, dove vivo ebbe tagliata la mano, e di poi condotto alla piazza della Marina fu impiccato per la gola (pag. 17).
(1166) Soggiunge il detto Mss. della libreria del senato, che a’ due del seguente gennaro 1591 furono celebrate nel Duomo le funebri esequie per la morte di coloro, che si erano annegati.
(1167) Il Talamanca (Elenco Universale p. 196) lasciò scritto, che il prezzo dei grani in quella occasione era di otto, e dieci oncie d’oro la salma. Questo alla età nostra, in cui si vendono i frumenti alla giornata intorno a quattro once, non sembrerà enorme; ma nell’epoca austriaca, e alla età di cui scriviamo, era eccessivo, e intollerabile. Noi abbiamo presso di noi le mete del senato di Palermo degli anni 1554, e 1589. Nella prima il prezzo fissato per i grani fu di oncia una, e tarì quattro la salma, e nella seconda non era maggiore di oncia una, e tarì ventiquattro.
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