(1294) Mongitore Parl. di Sic. t. I, pag. 453.
      (1295) Paruta Cron. Mss. pag. 23.
      (1296) Mem. Stor. p. III vol. II, lib. I, pag. 18.
      (1297) Il Paruta nella sua Cronaca Mss. (pag. 26) dà un altro motivo a questa deposizione, ch’è del pari plausibile, volendo che intanto il pretore, e il deputato del regno noverati subirono questa pena, perchè ricusarono di sottoscrivere un atto, che fra di noi è detto mandato, che significa un ordine, che si fa al banco di pagare una data somma. Racconta di poi che la carcerazione, perchè non facesse molto strepito, fu eseguita alle ore quattro della notte. Ma la mattina seguente non lasciò di sorprendere tutti i cittadini, che restarono sdegnati nel vedere che si usassero cotali violenze contro personaggi così cospicui.
      (1298) Talamanca Elenco Universale p. 110.
      (1299) Quantunque il vicerè avesse ordinato che il pretore, e il deputato suddetti restassero liberi, e ritornassero al loro impiego, eglino nondimeno si scusarono dall’accettare questa grazia; dichiarando che attendevano i reali ordini dalla corte di Madrid, alla quale ricorso aveano, e restarono fermi nella loro risoluzione, trattenendosi nel castello. In Ispagna fu disapprovata la condotta del vicerè, e venne l’ordine che fossero posti in libertà, e che deposto Antonio Requesens conte di Buscemi, che il marchese di Vigliena avea sostituito al conte del Comiso, questi ritornasse nell’esercizio della sua carica, in cui il re lo reintegrava. Ma siccome la risoluzione della corte giunse tardi, e restavano pochi giorni al Naselli nella pretura, ei ricusò di riprendere il governo della città, contento che il re Cattolico avesse dichiarato che ingiustamente era stato deposto.