Racconta l’Auria (p. 78) ch’ei solesse animare la gioventù ad addestrarsi a buttar le pietre colla fionda, per esser così pronta a difesa nelle inopinate incursioni dei barbari.
(1336) In Cron. pag. 262.
(1337) Cronol. di Sic. lib. II, cap. 7, p. 324.
(1338) Mongit. Parl. di Sic. t. I, p. 461.
(1339) Mongit. Parl. di Sic. t. I, p. 470.
(1340) T. II, in Philippo II, p. 240.
(1341) In Chron. pag. 263.
(1342) Mem. Stor. P. III, vol. II, lib. II, p. 35.
(1343) Bonfiglio Hist. Sic. P. II, lib. V, p. 131. – Longo in Chron. pag. 263.
(1344) Così non fosse da noi partito questo signore! avrebbe egli continuata l’onorata carriera, che avea presso di noi così gloriosamente incominciata. Il governo di Napoli fu a lui infausto; s’imbarazzò egli colla politica reppublica di Venezia, contrastandole il dominio, che questa pretendea di avere nel mare Adriatico, e per fine trattò, per quel che dicesi, di eccitare una congiura nel seno di quella repubblica. Questa ebbe modo di suscitare de’ sospetti nell’animo di Filippo III, cui erano anche arrivate le lagnanze dei Napolitani, dolendosi di essere stati da questo vicerè aggravati di eccessivi dazj. Il debole Filippo III entrato in diffidenza il privò del governo, e lo chiamò in Ispagna per discolparsi. Gli riuscì allora col favore del duca di Uzeda suo amico di comparire innocente. Ma morto questo re, e succedendo Filippo IV, il nuovo ministro conte di Olivares suo nemico fe risaminare il processo, e lo fe condannare ad una perpetua prigione nel castello di Almeda, dove mori l’anno 1624 (Vedi Giannone Stor.
| |
Auria In Cron Cronol Sic Mongit Sic Mongit Sic Philippo II In Chron Mem Bonfiglio Hist Longo Chron Napoli Venezia Adriatico Filippo III Napolitani Filippo III Ispagna Uzeda Filippo IV Olivares Almeda Vedi Giannone Stor
|