(Vedi Art. de verifier les Dates Chronol. Hist. des Rois d’Espagne pag. 824).
(1372) Reg. del prot. dell’anno 1621.1622, V indiz. fogl. 98.
(1373) Longo in Chron. pag. 264.
(1374) Longo in Chron. pag. 264.
(1375) Aprile Chron. di Sic. lib. II, cap. VII, p. 331. – Longo in Chron. p. 264.
(1376) Noi non entriamo ad esaminare se il principe Emanuele Filiberto nel proporre questa nobile fabbrica, per cui i Messinesi, oltre di aver dovuto spianare le proprie case, dovettero profondervi infiniti tesori, abbia avuto un fine politico, come è piaciuto a taluno, cioè di diminuire con questo mezzo le ingenti ricchezze, che allora possedevano quei cittadini. Talvolta la ragion di stato suggerisce che sia bene il debilitare le forze de’ sudditi. I vassalli troppo opulenti fanno paura a’ principi. Un corpo ch’è pieno d’umori, facilmente ricalcitra.
(1377) Auria Cronol. de’ Vicerè p. 85.
(1378) Scrive Gio. Battista Rosa (Cron. diverse Mss. della libreria del senato pag. 20, e seg.), che in questa occasione fu fatto un torto a’ titolati. Era costume, ch’eglino nella cavalcata prendevano la destra, stando la sinistra occupata da’ senatori; ora a sua altezza piacque, che alla destra stessero tre dei suoi gentiluomini, esclusi da quel posto i nobili, nel che niuno vi fu, che ardisse di contraddire.
(1379) Cronache diverse del Rosa p. 20.
(1380) Avea egli ideato di spianare la piazza innanzi il regio palagio, ciò che poi per altro oggetto fu fatto dal cardinal Trivulzio, e di ornarla di portici per comodo de’ mercadanti.
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