Questo è quel denaro che tuttavia chiamasi di posto, di cui restò debitore il senato, che non l’ha pagato che in parte, nè oggi hanno speranza di più ricuperarlo i creditori. Piacque ad altri che la sua rimozione sia stata opera dei Messinesi, e del loro deputato che aveano spedito in Madrid, dimandando che per la loro fedeltà, e le spese fatte per mantenere l’armata, fosse la sede viceregia fissata nella loro città. Taluni finalmente immaginarono che il maggior urto gli fosse stato dato dallo stesso serenissimo Giovanni d’Austria, il quale essendosi perduto negli amori di una donna siciliana, nè potendosi trattenere molto in Sicilia, senza averne il governo, l’abbia dimandato al padre, che gliel’accordò. Tutte queste favole non hanno altro fondamento, che la supposizione che il Trivulzio dovesse permanere nel governo di Sicilia, che noi abbiamo smentito col dispaccio spedito nel mese di marzo, che si è di sopra additato. Il serenissimo Giovanni d’Austria poi fu eletto vicerè prima che venisse in Sicilia, come or ora accenneremo.
(1592) Auria Diario di Pal. all’anno 1648.
(1593) Avverte il P. Abate Amico (In addit. ad Pirrum ad Not. III. Eccl. Agrigent. pag. 168) che questo prelato, non avendo in considerazione i suoi eredi, ma l’onore di quella illustre città, cui era ignominioso il passare dal dominio del sovrano a quello di un particolare, si contentò di godere di questa compra durante la sua vita, e volle che alla sua morte ritornassero quei cittadini sotto il regio demanio.
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