(1594) Nel capo XX. di questo libro
(1595) Auria Diario di Pal. all’anno 1649.
(1596) Questa data della cedola reale conferma ciò, che si è da noi poco fa detto (nota 1 pag. 356), quanto è dire, che sia stata menzognera la relazione di coloro, che raccontano che la remozione del Trivulzio fosse stata opera di questo serenissimo principe, che rapito dagli amori di una dama siciliana in Messina, da cui dicono ch’ebbe una figliuola, che fu chiamata Anna Caterina d’Austria, e temendo di doverla abbandonare, siesi procurata col viceregnato la fissa dimora in Sicilia. Quando egli fu eletto vicerè, non era ancor venuto in Sicilia; giacchè non giunse a Messina che ai 26 dello stesso mese di settembre.
(1597) Reg. della regia cancell. dell’anno 1648.1649, II ind. fogl. 77.
(1598) Vuolsi dai palermitani scrittori che questo principe siesi determinato di portarsi a Messina per le pratiche fatte da Fabrizio Ruffo priore della Bagnara cavaliere messinese, il quale esagerando la fedeltà dei suoi concittadini, i quali duranti i rumori di Palermo, e di Napoli si erano mantenuti sempre costanti, malgrado la fame che li molestava, nella divozione al proprio principe, gl’insinuava di venirsene in Messina, dove stava più sicuro, e dove eravi uno spazioso porto.
(1599) Lasciò scritto l’Auria (Diario di Pal. all’anno 1648) che i Messinesi non fecero verun onore all’ambasciadore di Palermo, non ostante che fosse loro concittadino; e che questo dispregio punse i Palermitani, che ne borbottarono acerbamente.
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