Non sappiamo s’ei si fosse allontanato dal regno; nè ci costa che si fosse apposto il taglione alla di lui testa. Il Caruso (Mem. Stor. Par. III, lib. V, t. III, vol II, pag. 132) scrisse che il serenissimo Giovanni non volle oltre procedere contro di questo cavaliere, valendosi del pretesto che la nobiltà della di lui famiglia, la qualità dei parenti, e il numero dei vassalli poteano far nascere dei nuovi torbidi funesti al regno, se si gastigava. Ma anche il conte del Mazzarino era grande, ed avea un ragguardevole parentado, e numerosi vassalli, e quantunque fosse meno reo del Moncada, fu nondimeno processato, quantunque, perchè avea rivelata la trama, se gli fosse perdonato. Bisogna esser d’accordo che codesto è uno dei scogli, in cui urtano frequentemente gli storici, cui mancano i lumi per render conto delle cose. Egli dopo questa cospirazione andò in Ispagna, e fu promosso al viceregnato di Valenza, e poi alla sacra porpora, come si è detto.
      (1610) Vedi il cap. VIII. di questo III libro p. 229.
      (1611) Auria Diario di Pal. all’anno 1660, t. I.
      (1612) Reg. dell’anno 1649.1650, III ind. f. 320.
      (1613) Nello stesso reg. del prot. f. 318.
      (1614) In Chron. pag. 271.
      (1615) Vedi il reg. del prot. dell’anno 1649.1650, III ind. fogl. 508. 509.
      (1616) Auria Cronol. dei Vicerè pag. 117.
      (1617) Lo stesso Diario di Pal. all’anno 1650.
      (1618) Reg. del prot. dell’anno 1650.1651, IV indiz. fogl. 393.
      (1619) Histoire de Malte liv. XIV, t. V, pag. 201.
      (1620) Vertot ivi pag. 203.
      (1621) T. III. Pragm. pag.