(2040) Mongit. Diario di Pal. t. II, pag. 422. – Caruso Mem. Stor. P. III, lib. X, tom. III, vol. II, pag. 277.278.
(2041) Voltaire Essai sur l’Histoire Générale chap. 22, t. VI, pag. 168, 169.
(2042) Mongit. Diario di Pal. t. II, pag. 409.
(2043) Voltaire Essai sur l’Histoire Générale t. VI, chap. 22, pag. 162.163.
(2044) Crediamo, sebbene non appartenga a questa storia cronologica, che non possa esser discaro ai nostri leggitori d’intendere come sia accaduto in Londra questo felice cambiamento. Eranvi in quella città due fazioni, l’una chiamata de Whigs, e l’altra de Toris non meno accanite, che le antiche dei Guelfi, e Ghibellini, e quella dei Merli, e dei Malvizzi. Era alla testa della prima il duca di Marlboroug, che governava l’animo della regina per mezzo della duchessa sua moglie, ch’era divenuta l’arbitra della corte, e del gran tesoriere, e del segretario di stato, ch’erano suoi congionti. Il partito dei Toris, che vedendo il vento contrario, era stato fino allora taciturno, ebbe modo di fare entrare in corte Miledi Masham nuova favorita, la quale godendo la buona grazia della sovrana, cominciò a bilanciare l’eccessivo potere della duchessa di Marlboroug, e a suscitare nel cuore di questa dama l’invidia, la quale dispiaciuta di vedersi a fronte una rivale, dava a divedere alla regina il suo malcontentamento. Questo ascendente, che Miledi Masham andava acquistando sul cuore della regina, animò i Toris a procurare per mezzo di questa damigella di liberare la sovrana dalla schiavitù domestica, in cui il duca, e la duchessa di Marlboroug la teneano.
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