137.
      (2208) Mongit. Diario di Pal. t. V, pag. 33.
      (2209) Mongit. Parl. di Sic. t. II, p. 188.
      (2210) Mongit. Parl. di Sic. t. II, p. 196, e seg.
      (2211) Muratori Ann. d’Italia all’anno 1728, t. XII, pag. 141.
      (2212) Nell’officina del protonot. registro dell’an. 1717.1728, VI indiz. pag. 141.
      (2213) Reg. dell’anno 1727.1728, VI ind. pag. 143.
      (2214) Sanzioni Sicule t. I, tit. VII, p. 307.
      (2215) Siculae Sanct. t. I, tit. VII, pag. 317.
      (2216) Amico in Auct. ad Fazell. t. III, pag. 336.
      (2217) Così ebbe fine la gran lite, che durò per lo spazio di presso a diciasette anni, fra la corte siciliana, e la santa sede, e che apportò tanto danno, e tanto scompiglio al nostro regno.
      (2218) Mongit. Diario di Pal. t. V, pag. 71.
      (2219) P. II, § XV, t. II, p. 450.
      (2220) Muratori Ann. d’ltalia all’anno 1728, t. XII, pag. 141.
      (2221) Muratori Ann. d’ltalia all’anno 1730, t. XII, pag. 149.
      (2222) Lo stesso pag. 147.
      (2223) Mongit. Diario di Pal. t. V, p. 89.
      (2224) Lo stesso ivi pag. 90.
      (2225) Lo stesso ivi.
      (2226) Mongit. Diario di Pal. t. V, p. 91.
      (2227) Lo stesso ivi. Reg. del prot. dell’anno 1729.1730, VIII ind. lib. I, fogl. 80.
      (2228) Mongit. Diario di Pal. t. V, p. 92.
      (2229) Potea questa nascere alla morte del duca Antonio Farnese, accaduta ai 10 di gennaro 1731. Ma lo augusto Carlo VI fedele nelle sue promesse, non lasciò di riconoscere l’infante Carlo Borbone per legittimo erede di quei ducati. Il conte Daun, governadore di Milano, secondo le istruzioni, che avea dalla sua corte, spedì subito il conte Stampa, come plenipotenziario cesareo, a prenderne possesso, non già a nome di Cesare, ma del suddetto infante, sotto gli auspicj però di S.M.I. È vero che la corte pontifizia, sostenendo che questi stati dovessero ritornare alla santa sede, da cui erano stati dimembrati, fe del rumore, e con dichiarazioni, e manifesti cercò di difendere i suoi diritti.