(2437) Reg. dell’officina del prot. dell’anno 1760.1761, ind. IX, pag. 48.
(2438) Reg. dell’uffizio del prot. dell’anno 1761.1762, sulla fine.
(2439) ) I tre commissarj generali furono il marchese Cannata per la valle di Mazara, il barone di Rosabia per quella di Noto, e Ignazio Rizzari per quella di Demona. Rapportò il primo che nella sua valle sopravvanzavano 130 mila salme di frumento; il secondo, che nella sua di Noto erano altre necessarie 98 mila salme; e il terzo che per la sua valle bisognavano 160 mila salme; di modo che la mancanza era di 258 mila, cui non potea supplire il sopravvanzo di 130 mila della valle di Mazara, e parea che dovessero provvedersi fuori dell’isola altre 128 mila, acciò non si soffrisse la fame, e potessero terminarsi le semine.
(2440) Molte furono le limosine dei fedeli. Diede il primo esempio il marchese Fogliani, che si tassò per venticinque once al mese. Mr. Filangeri arcivescovo di Palermo non solo contribuì del suo molte considerabili somme, ma inoltre, girando in persona per i monasterj delle monache, e questuando per i poveri, ottenne dalle medesime la somma di once ottanta. Procurò ancora degli altri soccorsi ai medesimi, dando commissione a diversi ecclesiastici, affinchè pregassero in suo nome i superiori dei monasteri, e conventi regolari, a concorrere colla loro carità al sollievo di questi meschini, ch’egli con molta esemplarità non lasciò di visitare. Altri cavalieri mostrarono la religione e le virtù sociali, dalle quali erano animati.
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