Fu però perdonato al cocchiero, perchè avea eseguito l’ordine del suo padrone.
(2452) Mongit. Bibl. Sicula t. I, pag. 230.
(2453) Erano questi Stefano Pinò, ch’era come il trombetta della compagnia, sebbene non si valesse di tromba, ma di quel corno, che noi chiamiamo brogna, ch’è una gran conca marina, di figura quasi conica, forata nell’estremità, che rende un suono tristo, come la buccina dei latini, di cui si valgono i nostri villani per chiamare, e due dei fratelli lo Presti, dei quali si è detto, che si erano uniti al Testalonga per compagni.
(2454) Oltre gli onori, che fe il marchese Fogliani al principe della Trabia, perchè avea così felicemente eseguita la sua commissione, lo commendò moltissimo alla corte di Napoli, lo fe promuovere lo stesso anno alla carica di pretore della capitale, e vuolsi che si fosse cooperato a fargli ottenere il cordone di s. Gennaro. Le spese fattesi in questa occasione furono ingentissime, e le università ne restarono oltremodo aggravate; ma questo danno fu menomo a proporzione di quello, che cagionavano codesti malandrini. La sicurezza delle strade è il massimo dei vantaggi, che aver possono le nazioni, imperciocchè, oltre che si viaggia senza pericoli, diviene il commercio florido, facile, e costante.
(2455) La colonna detta frumentaria di Palermo era un fondo, ossia un capitale di denari, tratti dai vantaggi, che cavava il senato dalla vendita del pane. Questa colonna dovea sempre essere di cento mila once, per servire in ogni disgrazia a mantenere abbondante la città. Se vi erano dei sopravanzi alla detta somma, questi s’impiegavano ad estinguere i debiti, che avea quel magistrato, di denari così detti di posto, cioè di capitali dei particolari depositati nel banco per investirsi, e che il senato in certe urgenze della città avea presi per supplire ai bisogni della medesima.
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