Parliamo di ciò che accadde in questo secolo.
(2459) Siccome il marchese Fogliani era molto divoto alla società, di cui diceasi che godesse la filiazione, ed avea il p. gesuita Rossignuoli per suo confessore, così la corte, che sapea la di lui aderenza a questo istituto, sebbene per l’onore della carica viceregia avesse voluto, che questa espulsione si facesse colla di lui autorità, nondimeno gli vietò di poter prendere alcuno arbitrio, e gli ordinò che oprasse ogni cosa secondo il voto del suo consultore, cui fu appoggiata principalmente questa commissione. Ecco perchè i memoriali presentati dai gesuiti erano rimessi a questo ministro.
(2460) Erano queste la Casa Professa, il Collegio nuovo, il Noviziato, s. Francesco Saverio, e il seminario dei nobili. La così detta Quinta Casa, che era il luogo, in cui davano gli esercizj, non fu assaltata, perchè non avea rendite proprie, e non vi stavano che due di questa società, e perchè era il luogo dove doveano radunarsi per poi imbarcarsi, stando presso al Molo.
(2461) In questa notte, e nella seguente furono incaricati il capitano, e il pretore della città di rondare nei quartieri della medesima, affine di tenerla tranquilla. Nulla accadde di nuovo; furono rispettati gli ordini sovrani, e la città fu nella più desiderabile quiete.
(2462) I laici, ed i novizj furono rimandati alle loro case; agli accademici fu accordato che potessero dimettere l’abito, giusta il permesso, che ne aveano ottenuto dal loro generale, che prevedendo la tempesta, lo avea loro accordato, o che seguissero il destino dei loro fratelli, e intanto per risolversi, furono distribuiti in varie case religiose.
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