(2472) Non vi fu onore, che la città di Palermo non fece a questo suo concittadino, che colle sue gesta avea recata tanta gloria alla medesima. La nobiltà non trascurò di appalesare la estimazione, in cui avea questo personaggio, facendogli dei complimenti, e dandogli delle veglie, delle quali la più superba fu quella, che ai 5 di settembre diedero nel loro palagio il principe di Scordia, e il cardinale Branciforti di lui fratello, a cui fu anche presente il vicerè.
(2473) Siccome il senato smaltiva il pane ad once due e tarini 22 la salma, così comprandolo ad once tre, dovea rimettervi per ogni salma otto tarini. Quando i grani si compravano a basso prezzo, per esempio ad once due la salma, allora ne traggea il vantaggio di tarini 22 per ognuna di queste misure, e da questi utili si era formata la colonna frumentaria, che montò a cento mila once, saggiamente allora stabilita per occorrere alle necessità nei casi di carestia. Non essendosi però più trovati questi prezzi ragionevoli, dovette il senato per tanto tempo soccombere alla perdita, ed estinta finalmente la colonna suddetta, aggravarsi di nuovi debiti.
(2474) Sebbene sia un’ottima provvidenza il curare, che il pane, con cui sussiste il popolo, sia grande, nondimeno il tenere costantemente lo stesso peso, qualunque sia per essere il prezzo dei frumenti, è un sistema irregolare, perchè riduce il magistrato allo stato di non avere più modo da comprarli. A nostri dì si è cambiato questo sistema, essendosi diminuito di molto il peso del pane.
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Palermo Scordia Branciforti
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