Non è stato possibile d’indurre i Palermitani a secondare questa saggia provvidenza. Soffrì egli infinite contradizioni; il popolo che non così di leggieri depone gli antichi pregiudizj, e che viene incitato da coloro, che traggono profitto dalle sepolture in città, ha creduto e crede tuttavia, che seppellendosi fuori delle chiese, vien reputato come gli animali, e privo dei suffragj; quasi che il Camposanto non fosse luogo sacro, e non vi fosse ivi la chiesa, dove si celebrano le messe per le anime dei trapassati. La ostinata resistenza degli abitanti ha determinato il governo a permettere loro che potessero seppellersi nelle chiese, che fossero fuori le mura della città. Forse il tempo sanerà queste fantasie, che tanto pregiudicano la salute, e punto non giovano alle anime.
(2480) Gli studj pubblici, che allora interinamente furono fissati, si sono poi per la munificenza del nostro clementissimo sovrano, per le premure dei nostri vicerè, e per le cure dei deputati destinati a promuoverli, considerabilmente accresciuti, in guisa che questo nostro liceo è quasi vicino ad agguagliare le più cospicue università del mondo. Il benefico monarca inerendo alle istanze del marchese Domenico Caraccioli, allora nostro viceregnante, accrebbe di altre once mille lo assegnamento fatto alla medesima, col qual denaro furono erette con pingui salarj le cattedre di astronomia, di fisica sperimentale, e di geometria sublime. I deputati degli studî, oltre di avere ornato l’accademia di un teatro per servire alle sperienze cerusiche, e di avere fatto lavorare un museo anatomico in cera, opera del celebre Gaetano Ferrini milanese, spedirono dei bravi soggetti nelle città più culte di Europa, per apprendervi la veterenaria, l’agricoltura, e la botanica, i quali dopo di essersi abbastanza istruiti, sono poi ritornati, e già insegnano le mentovate scienze.
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