Dei siciliani quattro furono fatti cavalieri di s. Gennaro, cinque ottennero la chiave d’oro, due furono innalzati al posto di tenenti generali, otto a quello di brigadieri, ed uno fu dichiarato tenente colonnello.
(2490) I deputati grati alla magnificenza reale fecero coniare in Roma l’anno 1773 da Pietro Balzar alcune monete d’oro, di argento, e di bronzo, delineate prima da Melchiore di Bella, e incise da Giuseppe Garofalo, la cui invenzione debbesi al nostro illustre nummografo Gabriello Lancellotto Castelli principe di Torremuzza. Rappresenta essa nel diritto le immagini dei due augusti sovrani Carlo III, e Ferdinando III, leggendosi nel contorno CAROLUS HISPAN. ET. FERDINANDUS. SICILIAE. REGES. Nel rovescio poi evvi la pianta del nuovo Albergo, sotto la quale leggesi: IN. NOVUM. REGIA. LARGITATE. DIVERSORIUM. PANORMI. EXTRUCTUM. PAUPERES. INDUCTI. ANNO. MDCCLXXII. e attorno ad esso stavano scritte le parole di Davide (Salmo 22) UT. ERUAT. A. MORTE. ANIMAS. EORUM. ET. ALAT. EOS. IN. FAME. Così i deputati dell’Albergo perpetuarono la munificenza, e la pietà di ambidue questi monarchi.
(2491) Imitando l’esempio del marchese Fogliani il senato di Palermo a spese della città, e Girolamo Grifeo principe di Partanna capitano giustiziere, a sue spese, diedero due altre feste pubbliche di ballo, il primo ai 17 di agosto nella fontana, e nel palagio senatorio, e l’altro ai 19 dello stesso mese nella sua bella casa, che riuscirono briosissime, e splendide. Ma la festa maggiore che diede il senato, fu appunto quella dei 18, in cui estrasse, come avea fatto altre volte, dieci legati, ciascheduno di once quindici, coi quali furono maritate varie povere zitelle, in sollievo delle dieci famiglie, e in vantaggio dello stato.
| |
Roma Pietro Balzar Melchiore Bella Giuseppe Garofalo Gabriello Lancellotto Castelli Torremuzza Carlo III Ferdinando III Albergo Davide Salmo Albergo Imitando Fogliani Palermo Girolamo Grifeo Partanna
|