(2500) Lo spogliare allora, e poi, come diremo, il castello delle truppe fu uno dei più enormi errori, che in quella occasione si commisero. Avrebbe potuto di leggieri il popolo impadronirsi di questa forte piazza, dove avrebbe trovate tutte le necessarie munizioni per sostenere la sua cospirazione, e dove erano da quattrocento condannati alla galea, che avrebbono accresciuto lo scompiglio. Non era rimasta, che una semplice compagnia di Yauch comandata dall’attuale colonello, ch’era allora un ragazzo d’intorno a 15 anni. A buona sorte niuno dei popolari pensò ad impossessarsene, il che avrebbe apportata una maggiore costernazione. Deesi questa gloria al fu maresciallo Gregorio Blasco, che comandava nel castello interinamente, il quale con un pugno di soldati, per lo più vecchi, seppe contenere gli abitanti del castello nel dovere, e facendo mettere innanzi al magazzino dove stavano rinserrati i condannati, un cannone parato a mitraglia con un artigliere, gli ordinò che al primo movimento dei medesimi dasse fuoco contro di essi, e perciò li rese così timidi, che non ebbero lo ardire di dimenarsi.
(2501) Questo fu un altro grosso abbaglio preso dal marchese Fogliani. La cavalleria, come sempre può agire con vantaggio in aperta campagna, così non vale nei luoghi ristretti. Il mandare questa gente nella strada di Toledo per debellare il sollevato popolo, era lo stesso, che esporla ad una certa morte. Dalle bocche delle vie, che si attraversano, e dalle finestre delle case era agevole di ferirla, e di ucciderla senza pericolo.
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