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      Il re volle esimere i medesimi da codesto pagamento, ed ordinò che si trovasse un fondo, con cui si mantenessero questi ministri subalterni della giustizia.
      * Accingendoci a pubblicare la promessa continuazione alla Storia de’ Vicerè del Di-Blasi, fa mestieri avvertire i leggitori che acciò il merito dell’una corrispondesse in qualche maniera a quello dell’altra, credemmo opportuno rivolgerci al signor Pompeo Insenga, uno de’ più colti ingegni che onorino il nostro suolo, il di cui nome è troppo noto agli uomini di lettere per non aver bisogno delle nostre commendazioni: il quale ci è stato cortese dell’opera sua nella esecuzione di questo lavoro, e per quanto a noi sembra ha siffattamente corrisposto alle nostre ben fondate aspettative, da poterci rendere quasi sicuri dell’universale gradimento dei dotti. (Nota degli Editori).
      (2544) Bando del 6 marzo 1775. – Villabianca, Diario, vol. 8, pag. 46.
      (2545) Biglietto viceregio del 30 aprile 1775 diretto all’arcivescovo. – Villab., Diar., vol. 8, pag. 64.
      “Eccellentissimo signore – Introdotto in questa capitale, e in tutte le altre città del regno, il grande, pernicioso, dannevole abuso di erogarsi ingenti spese nel giorno, in cui vanno le nobili donzelle ad assumere l’abito religioso in qualunque si sia monastero; e che tali esorbitanti spese, che si fanno per la sola loro rispettiva vestizione, vadano indi in minorazione di quella dote, che a loro rispettivamente si apparterrebbe, quando non venissero chiamate a professarne per sempre l’istituto; o perchè nell’anno del noviziato sperimentino alla di loro indole e complessione non confacenti tutti i pesi, che seco porta il rigore della monastica disciplina e osservanza, o perchè a stato diverso le induca la loro vocazione: la quale considerevole minorativa di dote difficulta poi loro il darsi a marito con dei partiti alla di loro rispettiva condizione corrispondente; e le astringe loro malgrado a farsi monache professe per soli umani fini, impellenti in loro una volontà tutta diversa di quella, che sarebbono per mostrare quando dell’intutto libera fosse in loro: perciò essendo accorsa al riparo di questo abuso la Deputazione intera di questo fedelissimo regno me ne avanzò una forte consulta, domandando che si abolissero queste spese, che sono state finora solite a farsi nel giorno, in cui tali donzelle si vestono religiose, dovendo bastar le altre, non meno considerevoli, che si fanno per le stesse donzelle nell’altro giorno della solenne loro professione; onde così le famiglie non vengano doppiamente, inutilmente, ed eccessivamente dispendiate.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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